Il 27 Gennaio del 1945 l’esercito sovietico, che proseguiva la propria avanzata verso la Germania, entrò nel campo di concentramento di Auschwitz.
L’apertura dei cancelli del campo di concentramento in Polonia rivelò al mondo una delle pagine più oscure e tristi dell’intera storia umana.
Nei campi di sterminio del terzo Reich l’uomo ha mostrato il suo lato più oscuro e disumano.
Migliaia e migliaia di persone, donne e uomini, vecchi e bambini, vennero deportate, private della propria identità e trasformate in semplici numeri incisi sulla pelle, e infine uccise senza pietà alcuna nelle camere a gas e nei forni crematori.
Un disegno folle, perpetrato con disumana sistematicità, che ha condotto alla morte di oltre 15 milioni di persone e che ha lasciato una macchia indelebile sui pochi sopravvissuti, nonché sull’intera umanità.
Ho avuto modo di visitare personalmente i capi di concentramento di Dachau in Germania e di Mauthausen in Austria.
E’ stata un’esperienza molto forte e sicuramente indimenticabile. Impossibile infatti dimenticare il silenzio assordante che avvolgeva questi luoghi, la neve che cadeva lenta coprendo gli stessi quasi a voler nascondere l’orrore che qui si era consumato, le immagini mostrateci delle persone barbaramente uccise o ridotte a vere e propri scheletri viventi prima di essere liberate, ed infine la terribile consapevolezza di fino a che punto l’uomo è stato capace di spingersi.
Sono trascorsi ormai settant’anni dalla fine del secondo conflitto mondiale ed ora, soprattutto ora che molti dei sopravvissuti non ci sono più, ricordare le vittime dell’olocausto resta un’esigenza di fondamentale importanza.
Trasmettere alle future generazioni in tutta la sua mostruosità il ricordo di quanto accaduto è l’unico modo per preservare la memoria delle vittime ed evitare che l’inarrestabile trascorrere del tempo cancelli o attenui nella mente umana l’atrocità degli eventi passati.
Come scrisse Primo Levi: “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate”.
Avv. Umberto Iacobelli